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Quali bonus saranno prorogati? Guida ai bonus 2022

Il 31 dicembre 2021 dovrebbe sancire il termine di molti bonus che hanno caratterizzato il 2021. Non è una novità, infatti, che il Presidente Draghi abbia espresso perplessità circa alcuni bonus che sono risultati inutili o persino troppo gravosi per le tasche dello Stato.

Fra i tanti quesiti da tenere in considerazioni rientrano le difficoltà che il settore dell’edilizia è andato incontro dopo l’introduzione del Superbonus 110%. Dalla carenza dei materiali ai ritardi ripetuti per via di modifica alle normative.

Vediamo nel dettaglio quali bonus per la ristrutturazione verranno prorogati e quali subiranno delle modifiche.

E’ ormai accertato che il superbonus 110% continuerà per tutto il 2022 e, pare, anche per il 2023.

Secondo indiscrezioni, invece, verranno cancellati il bonus facciate, il bonus mobili ed il bonus verde.

Per il Bonus casa e per l’Ecobonus, invece attendiamo notizie. Attualmente si pensa ad un accorpamento unico dei due bonus ed ad una sola aliquota al 75%

ASPETTIAMO LE NEWS DAL GOVERNO!

SUPERBONUS 110%

Che cos’è

Il Superbonus è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (cd. Ecobonus).

Tra le novità introdotte, è prevista la possibilità, al posto della fruizione diretta della detrazione, di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. In questo caso si dovrà inviare dal 15 ottobre 2020 una comunicazione per esercitare l’opzione. Il modello da compilare e inviare online è quello approvato con il provvedimento dell’8 agosto 2020.

A chi interessa

Il Superbonus si applica agli interventi effettuati da:

  • condomìni
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento
  • Istituti autonomi case popolari (IACP) o altri istituti che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  • Onlus e associazioni di volontariato
  • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

I soggetti Ires rientrano tra i beneficiari nella sola ipotesi di partecipazione alle spese per interventi trainanti effettuati sulle parti comuni in edifici condominiali.

Gli interventi agevolabili

Interventi principali o trainanti

 

Il Superbonus spetta in caso di:

  • interventi di isolamento termico sugli involucri
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  • interventi antisismici: la detrazione già prevista dal Sismabonus è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Per i limiti di spesa consultare la tabella n. 4 contenuta nella guida – pdf.

Interventi aggiuntivi

 

Oltre agli interventi trainanti sopra elencati, rientrano nel Superbonus anche le spese per interventi eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali di isolamento termico, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale o di riduzione del rischio sismico. Si tratta di

  • interventi di efficientamento energetico
  • installazione di impianti solari fotovoltaici
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici

 

Per conoscere i dettagli su tutti gli interventi agevolabili consultare la guida – pdf.

Quali vantaggi

La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.

In alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (sconto in fattura) o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

La cessione può essere disposta in favore:

  • dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
  • di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)
  • di istituti di credito e intermediari finanziari.

I soggetti che ricevono il credito hanno, a loro volta, la facoltà di cessione.

Per esercitare l’opzione, oltre agli adempimenti ordinariamente previsti per ottenere le detrazioni, il contribuente deve acquisire anche

  • il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai CAF
  • l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.

 

Tratto da Agenzia delle entrate- Ministero dell’economia e delle finanze

ENERGIE RINNOVABILI: OBIETTIVO 32% ENTRO IL 2030

Un importante accordo politico arriva dall’Europa, sottoscritto lo scorso 15 giugno: entro il 2030 l’Unione Europea nel suo complesso dovrà raggiungere il 32% di consumo di energie rinnovabili.

E’ stato definito un accordo storico quello raggiunto da Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo.
Un compromesso sul valore del 32% che andrà ad aggiornare il quadro normativo europeo sull’utilizzo delle energie rinnovabili.

Il precedente obiettivo, quello fissato per il 2020, era inferiore di ben 12 punti.
La prima proposta di aggiornamento si era fermata al 27%, successivamente il Parlamento Europeo aveva proposto di innalzarlo al 35%.
L’accordo sul 32% è dunque una soluzione di compromesso che però fa andare l’Unione ancora di più verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio e che assicura energia pulita a prezzi accessibili a tutti i cittadini.

PULIZIA CALDAIE E MANUTENZIONE

Nonostante la pulizia della caldaia sia obbligatoria, effettuarne la manutenzione con cadenza annuale è la cosa migliore in termini di sicurezza e soprattutto dal punto di vista della sua efficienza. Si tratta perlopiù più di procedure ordinarie che ogni tecnico effettua in maniera autonoma quando si occupa di pulizia, revisione o qualsiasi altro controllo richiesto per la caldaia.

Il primo intervento da considerare è la certificazione della caldaia. Si tratta di verificare che la caldaia risponda a determinati standard di sicurezza e che l’impianto funzioni correttamente. Per sapere quando fare la manutenzione della caldaia bisogna controllare le scadenze sul libretto dell’impianto.

Il secondo importante intervento da conoscere a fondo è il controllo dell’efficienza energetica, ovvero la verifica dei fumi della caldaia. Questo importante controllo dovrà essere effettuato ogni 2 anni, o ogni 4 anni se la caldaia è nuova, e sarà cura del tecnico abilitato eseguire le corrette regolazioni in base alle disposizioni del costruttore.

Alla fine il tecnico potrà fornire tutte le informazioni relative alle caratteristiche del impianto di riscaldamento e la copia dell’ “Attestato di manutenzione avvenuta”.

Per concludere è importante capire che le periodicità dei controlli ordinari sono direttamente regolati dalla legge ed è obbligatorio farli con cadenze indicate nel libretto d’impianto.
Conoscere i principali controlli obbligatori che accompagnano la pulizia della caldaia permette di affidarsi con fiducia alla ditta di termoidraulica che si decide di contattare.

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

In una nota, l’UNI comunica che i lavori di stesura della norma ISO 45001 sui sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro sono giunti ormai al termine.

L’obiettivo della nuova ISO 45001 “Occupational health and safety management systems – Requirements with guidance for use” è quello di aiutare le organizzazioni a fornire un luogo sicuro e salubre ai lavoratori e a prevenire gli infortuni e le malattie legate all’attività lavorativa.

Le ultime stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo-International Labour Organization) – sottolinea l’UNI – forniscono un quadro allarmante: ogni giorno, oltre 7.600 persone muoiono a causa di attività lavorative, quantificabili in oltre 2,78 milioni l’anno mentre  gli incidenti sul lavoro si stima superino i 370 milioni l’anno. Applicabile in tutte le parti del mondo e in tutti i settori produttivi, la futura ISO 45001 mira a ridurre questo imponente costo sociale.

La norma è strutturata in modo simile agli standard sui sistemi di gestione quali ISO 14001 (ambiente) e ISO 9001 (qualità, anche se tiene in considerazione altri standard del settore tra cui OHSAS 18001, linee guida ILO-OSH, varie norme nazionali e norme internazionali del lavoro e convenzioni dell’International Labour Organization.